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Il settore delle piastrelle italiane “cementifica” la posizione del Made in Italy all’estero

 

Alcuni dati sul commercio estero delle piastrelle italiane

Alcuni dati sul commercio estero delle piastrelle italiane

Uno dei settori italiani, che in questi anni sta risalendo posizioni nella classifica dei prodotti Made in Italy più esportati, è la ceramica, in particolare la produzione di piastrelle. Infatti, secondo il Sole 24 Ore, dopo 8 anni di standby, il settore delle piastrelle ha ripreso a vendere grandi volumi di prodotto, raggiungendo 415 milioni di metri quadri nel 2016 (+4,6% rispetto all’anno precedente) e ritornando sui mercati esteri, con prodotti e prezzi più competitivi.

Il rinnovato successo non dovrebbe sorprenderci: storicamente, l’Italia ha una ricca tradizione nella produzione di ceramiche e piastrelle di qualità e di design. Il distretto di Sassuolo infatti è uno dei maggiori esportatori a livello globale, con un export totale di circa 5,3 miliardi di fatturato. Secondo i dati settoriali presentati da Confindustria Ceramica, le destinazioni maggiori sono i Paesi Nafta (USA, Canada e Messico) e il Paesi del Golfo Persiano, i quali hanno registrato un aumento della richiesta di piastrelle del 5%, e i Paesi della penisola balcanica, con un trend positivo del 4,7%.

Pensate che il fatturato estero è nettamente più alto rispetto a quello del venduto in Patria: si stima che l’85% delle piastrelle italiane siano dirette all’estero.  Motivo di orgoglio per le imprese e per l’Italia, il commercio estero ha trainato, e sta tuttora trainando, la produzione di piastrelle e le previsioni di vendita future saranno crescenti sopratutto grazie al commercio estero. Il Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli ha affermato: “Chiudiamo un anno che ha registrato conferme dai mercati internazionali – penso a Stati Uniti, ma non solo – ed una inversione di tendenza da quello italiano. Sono risultati resi possibili dagli ingenti investimenti in innovazione che il settore realizza da anni e che ci ha consentito di aggiornare la nostra capacità competitiva si diversi mercati”.

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