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I 7 buoni motivi per esportare in Australia
6 Novembre 2017
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- L’Australia è il Paese più grande del Continente Oceanico, con una superficie di 7 617 110 kmq, abitata solo in prossimità delle coste. Poiché l’entroterra è quasi completamente disabitato, la densità demografica è bassissima, circa 2 abitanti per kmq.
- Con un PIL nominale di 1.187 miliardi di dollari, l’Australia è la 13° nazione più ricca al mondo; pensate che vanta un tasso di crescita positivo da almeno 25 anni. E il futuro lascia ben sperare: il Governo australiano ha di recente approvato un piano di investimenti pluriennali per ammodernare le infrastrutture, tra cui aeroporto e linee ferroviarie di trasporto per le merci, in modo da favorire gli scambi tra le città e attrarre più imprese e investitori stranieri.
- È uno dei più grandi esportatori di materie prime e risorse naturali, tra cui i minerali come il piombo, il nichel, l’uranio e il nichel. Tuttavia, la bilancia commerciale ha segno negativo; l’import supera di gran lunga il valore dell’export, 181 miliardi di euro contro 159 miliardi di euro.
- Lo scambio di beni tra Italia e Australia ha raggiunto l’anno scorso i 4 miliardi di euro, posizionamndo il mercato australiano al 28° posto per le esportazioni italiane. Nel 2016, il valore totale delle importazioni dal Bel Paese è stato di 3,6 miliardi di euro. Le previsioni continueranno ad essere positive, con un incremento stimato di circa 1 miliardo di euro entro il 2020, quando i progetti di ammodernamento saranno conclusi. Secondo l’Australian Bureau of Statistics, il nostro Paese ha buone ragione per sperare in un futuro di scambi stabili con l’Australia: infatti, l’Italia è la terza nazione per quantità di export in Australia, preceduta solo da Germania e Inghilterra.
- Al primo posto tra i settori italiani i cui prodotti sono venduti di più in Australia, troviamo il manifatturiero, comprendente sia gli elementi di componentistica, che i macchinari per il confezionamento e il riscaldamento degli alimenti e altri pezzi di elettronica. Con un totale import di 902 milioni di euro, le imprese italiane che producono macchinari e pezzi di macchinari hanno trovato nell’Australia un partner commerciale forte e stabile.
- Al secondo posto, si posiziona il settore del Food&Beverage, con un import di beni pari a più di 350 milioni di euro. In particolare, hanno registrato una crescita le importazioni di vino italiano (+14%), seguite dalle bevande non alcoliche (+12%) e l’acqua imbottigliata. Numeri positivi anche nel commercio di frutta e verdura e olio d’oliva.
- Al terzo posto troviamo le automobili, con un totale export che supera i 250 milioni di euro; il settore include i veicoli commerciali, privati e componentistica. Anche grazie agli investimenti nelle infrastrutture del Governo australiano, le aziende italiane, che operano in questo settore, dovrebbero iniziare a puntare verso sud, se vogliono crearsi una buona nicchia di mercato e far conoscere i propri prodotti in un Paese le cui prospettive future sono floride!